Lo stile di vita occidentale, progressista e innovativo, con i suoi ritmi freneteci o l'eccessiva sedentarietà, le continue corse contro il tempo e lo stress sempre in agguato dietro l'angolo, ci porta inevitabilmente a perdere il contatto con noi stessi e il nostro corpo, col rischio di farci sottovalutare oltremodo l'attenzione che richiedono. Alla lunga, il risultato è un accumulo di tensioni che sfocia in dolori, fastidi e nervosismi di ogni tipo che minano la nostra serenità interiore e il rapporto con l'esterno. Il suggerimento di molti è di praticare un'attività che sfoghi tali tensioni fisiche, ma al contempo è bene dedicarsi a qualcosa che curi non solo il corpo, il quale è un riflesso esteriore dello stato emotivo, ma prendersi cura seriamente del proprio benessere interiore.
La danza del ventre utilizza ogni singola parte del corpo, dalla testa ai piedi, includendo anche l'utilizzo di quei muscoli di cui ne ignoravamo l'esistenza. Praticarla in maniera costante scioglie le articolazioni e rinvigorisce la muscolatura, troppo spesso sottoposta a irrigidimenti dovuti all'assunzione di posture scorrette. Gambe, braccia e petto si irrobustiscono mentre la vita e i fianchi si assottigliano, i fastidi cervicali e lombari si alleviano e la colonna vertebrale riacquista la sua giusta fisionomia, tanto che va a correggere i problemi di lordosi e scoliosi.
I movimenti del bacino e del petto allentano le tensioni e le contratture su tutta la schiena, in particolare le oscillazioni ripetute del bacino stimolano la muscolatura pelvica, riducendo i dolori mestruali e pre-mestruali. Aumenta anche l'ossigenazione del sangue e la circolazione migliora riducendo la ritenzione idrica e la tanto odiata cellulite.
Man mano che la danzatrice entra in contatto con la danza orientale, la sua capacità di concentrazione aumenta, acquista una percezione migliore del suo corpo e una maggiore sicurezza in sé. La femminilità, spesso sacrificata dal nostro modus vivendi, sboccia nuovamente rinvigorita come un fiore a primavera e le insicurezze pian piano svaniscono. La musica, dolce e gioosa, aiuta a creare un ambiente armonioso e vitale dove la danzatrice impara ad aprirsi e ad esprimere se stessa.
Ma non è tutto: la danza orientale non agisce soltanto nella sfera psico-fisica di chi la pratica, ma interessa anche il suo campo energetico, attraverso la stimolazione dei Chakra*. In particolare: il Muladhara Chakra, lo Svadhisthana e il Manipura. Il primo, situato metafisicamente alla base del coccige, ci rimanda al nostro legame con la terra, agli istinti, ai bisogni fisici e al senso di realtà; il secondo Chakra menzionato comprende la sfera della sessualità, della potenza creativa e delle emozioni ed è collocato nella zona pelvica dietro ai genitali. Il Manipura, invece, chakra del plesso solare che si trova tra lo stomaco e l'ombelico, riguarda l'autoaffermazione, la volontà, l'autostima, il rapporto con gli altri e la gioia di vivere. In sostanza, la sollecitazione dei chakra dovuta alla danza orientale lascia fluire l'energia liberamente, armonizzando gli squilibri che si creano in determinati ambiti della vita e della personalità del soggetto.
Infine, c'è da aggiungere un ulteriore giovamento dovuto alla danza del ventre: tra le danzatrici si crea un rapporto sincero di complicità, solidarietà e comprensione, un filo sottile ma resistente che riscopre l'antico senso di questa meravigliosa arte.
Provare per credere!
*I Chakra, parola sanscrita che significa "ruota", secondo la filosofia indiana sono dei centri energetici che irradiano e regolano il nostro flusso di energia (o Prana). La tradizione ne individua sette principali relativi a precisi punti del nostro corpo, che grazie al loro corretto funzionamento sviluppano in senso positivo ed armonico tutte le funzioni creative, vitali, emotive, spirituali e coscienziali di ogni individuo.
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